PALAZZO VETTORI

già Palazzo della Curia

la "piazza"

la "piazza"

Il palazzo è situato nel centro della attuale Piazza Amerighi, la piazza principale del paese che, nei documenti antichi, viene indicata in vari modi: semplicemente "piazza" per antonomasia, oppure "piazza del mercato", o "piazza del grano" o, infine, "piazza del comune".

Qui vi era una fonte pubblica e botteghe con portici. Era in tale piazza che, nei giorni di mercato, si doveva concentrare gran parte del mercato stesso, ad esclusione del bestiame; costituiva, poi, il luogo specifico del mercato dei grani: qui si trovava infatti la "misura" ufficiale del Comune per le granaglie.

 

domus curie

domus curie

Sulla piazza si apriva la facciata della duecentesca Pieve di San Marco con accanto, appunto, il nostro palazzo, destinato ad essere la curia del conte ("domus curie" o "domus iustitiae"), dove l’ufficiale del conte stesso teneva il banco di giustizia e dove vi erano anche le stanze-prigioni in cui erano trattenuti i debitori o gli accusati in attesa di processo.

In quell'epoca, i banditori del conte, quando dovevano bandire un annunzio riguardante tutta la comunità, proclamavano le disposizioni, appunto, "sulla piazza del Comune davanti alla casa della curia".

la "loggia del grano"

la "loggia del grano"

Inerente alle funzioni pubbliche della curia era anche una loggia, probabilmente al piano superiore oppure in un palazzo vicino, che nei documenti si trova citata come "loggia del comune" o "loggia del grano" e  che, aprendosi sulla piazza, aveva lo scopo di fungere da ammasso granario e con ciò stesso di calmierare il prezzo dei cereali. 

Alla fine del Quattrocento la loggia fu demolita e le sue colonne furono utilizzate per il porticato della pieve, ancora visibile in una veduta di metà Seicento e poi demolito anch’esso.

 

il Vicario fiorentino

il Vicario fiorentino

Con la cacciata del conte Francesco da Battifolle (1441) e la caduta della Contea dei Guidi, il territorio di Poppi passa sotto la giurisdizione di Firenze e sulla facciata del palazzo appare il giglio fiorentino.

Le podesterie di Poppi, Bibbiena, Castel San Niccolò e Pratovecchio vengono riunite nel Vicariato del Casentino e le funzioni pubbliche di banco di giustizia e stanze-prigioni vengono spostate nel vecchio palazzo dei conti (il Castello), divenuto nel frattempo residenza del Vicario fiorentino.

A partire da quest’epoca, le funzioni del palazzo diventano meno chiare. Sicuramente, sulla base di una architrave con epigrafe rinvenuta all’interno, in un certo periodo una parte dell’edificio è adibita a residenza privata del Vicario.

il plebiscito del 1860

il plebiscito del 1860

Negli anni successivi alla nascita del Regno d’Italia trovano, qui, ospitalità gli uffici del Comune di Poppi, come mostra la lapide marmorea che ricorda i risultati del plebiscito del 11 e 12 marzo 1860 che determinarono la fine del Granducato di Toscana e l’annessione della Toscana stessa al Piemonte sabaudo.

In ogni Comune toscano, infatti, all'indomani del plebiscito del 11 e 12 marzo 1860, fu installata, preferibilmente nelle pareti dei palazzi pubblici, nelle vecchie cancellerie granducali oppure nelle podesterie, una lapide in marmo o pietra con i risultati del plebiscito.

il palazzo del Comune

il palazzo del Comune

Si celebrava, così, solennemente, un evento storico di primario rilievo, quale l'avvenuta unificazione della Toscana col Piemonte, premessa indispensabile per la proclamazione del Regno d'Italia, che sarebbe avvenuta un anno dopo, nel marzo del 1861, con il conferimento del titolo di Re d'Italia a Vittorio Emanuele II ed il riconoscimento della nuova entità statuale da parte della Francia e dell'Inghilterra.

Il palazzo ha continuato ad ospitare il Comune di Poppi fino al 1914, allorché, a seguito di un imponente restauro durato oltre venti anni, il Comune stesso fu trasferito all’interno del rinnovato Castello dei Conti Guidi.

Negli anni successivi l’edificio ha ospitato, dapprima, l'Ufficio del Registro, poi, da metà anni settanta, la sezione moderna dell'allora Biblioteca Rilliana (oggi Biblioteca Rilli-Vettori), arricchita dai fondi librari donati dal letterato Vittorio Vettori cui, oggi, il palazzo è intestato.

Dal 1982 il palazzo è sede del C.C.I.C. "Piero della Francesca" – Centro di Cultura Italiana Casentino.

I nostri recapiti

C.C.I.C. ´Piero della Francesca´
Centro di Cultura Italiana Casentino
Piazza Amerighi n.1
I - 52014 Poppi (AR )· Toscana · Italia

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